Perché festeggiare i nonni in questo giorno?

oggi la nostra parrocchia festeggia Sant’Anna e San Gioacchino.

Perché festeggiarli?

(riflessioni di Fratel Silvio per la funzione delle ore 16 nella Chiesa Parrocchiale

alla quale seguirà un momento di festa per tutti i nonni, all’oratorio)

 

 

La scena raffigura Sant’Anna, donna di mezza età, mentre prega nella sua stanza e un angelo le porta l’annuncio della sua prossima maternità: la coppia, ormai avanti con gli anni, non aveva infatti avuto figli e ciò, secondo la tradizione ebraica, era segno di ignominia e di inimicizia con Dio, fatto che aveva causato a suo marito, Gioacchino, la cacciata dal Tempio di Gerusalemme. L’angelo, secondo il vangelo apocrifo  Pseudo Matteo (2, 3-4), le dice: «Non temere Anna. Dio ha stabilito di esaudire la tua preghiera. Chi nascerà da te sarà di ammirazione per tutti i secoli».

 

L’ annuncio della nascita di Maria fu per i suoi genitori, Gioacchino e Anna, come la prima goccia che nell’arsura anticipa la pioggia benefica. E quella pioggia è diventata, anche grazie a loro, la speranza di una vita nuova per l’intera umanità. Oggi la Chiesa ricorda così i nonni di Gesù: avanti con gli anni ricevettero dal Cielo il dono di una figlia, aprendosi con saggezza e umiltà a quella novità. ‘Maria’, ovvero ‘amata da Dio’, è il nome che scelsero, un nome nel quale oggi milioni di fedeli si riconoscono e trovano rifugio. L’esempio di Gioacchino (il cui nome significa ‘Dio solleva’) e Anna (nome che vuol dire ‘grazia’), invece, è da sempre indicato come un modello per tutti i genitori, chiamati a guardare ai loro figli come degli autentici doni gratuiti di Dio.

 

PREGHIERA A SANT’ANNA

O benedetta fra le madri, gloriosa sant’Anna che aveste

per figliola, a voi soggetta ed obbediente, la Madre di Dio,                                                   

ammiro l’altezza di vostra elezione e le grazie di cui vi adornò                                                   

l’Altissimo! Mi unisco a Maria Santissima sempre Vergine

nell’onorarvi, nell’amarvi, nell’affidarmi alla vostra tutela.

A Gesù, a Maria ed a voi consacro tutta la mia vita come un 

umile tributo della mia devozione; voi ottenetemi che passi

per me santa e degna del Paradiso. Così sia.                 

 

  1. Anna nacque a Betlemme in umile dimora, e fu predestinata da Dio ad andare sposa a Gioachino. Entrambi erano della stirpe di David. I due sposi scelti dal Cielo a darci l’Immacolata da tanti anni sospiravano un figlio e pregavano con lacrime l’Onnipotente affinché esaudisse i loro desideri. Come l’antica Anna, madre di Samuele, effondeva presso il Signore le sue preci e faceva voto di consacrargli interamente il figlio che le avrebbe mandato, così la madre di Maria prometteva di consacrare a Dio la prole che le avrebbe concesso.
    Avanzata ormai d’età e sterile, il suo stato era allora considerato come un castigo del cielo, come un’esclusione dal partecipare alla nascita del Messia. Anna però seppe pazientare e soffrire la ignominia e il compatimento delle donne nazaretane e Iddio le preparò la più grande consolazione, eleggendola a genitrice della Madre del Salvatore.
    « Veramente beata, e mille volte beata sei tu, o Anna, esclama San Damasceno, che hai messo al mondo quella bambina che Dio ricolmò di beatitudine, Maria, che il suo nome stesso rende singolarmente veneranda; la quale ha prodotto Cristo, il fiore di vita: la Vergine, la cui nascita fu gloriosa, e il suo parto sarà ancor più sublime. Noi pure, o beatissima donna, ci felicitiamo con te d’aver avuto il privilegio di darci la speranza di tutti i cuori, la prole cioè della promessa. Sì, sei beata, e beato è il frutto del tuo seno. Le anime pie glorificano il tuo germe, ed ogni lingua celebra con gioia la tua maternità. E certo, è degno, sommamente degno, lodare colei che Dio favorì di un oracolo e diede a noi il meraviglioso frutto, donde è uscito il grazioso Gesù ».
    La santità di Anna fu certamente in rapporto con la sua dignità. La fede, l’amore vivissimo a Dio, l’intima unione con Lui, l’esattissima osservanza della legge divina, la purità, la carità, la prudenza, la fortezza, tutte le virtù si intrecciarono in lei. La santità eccelsa della figlia doveva pure esser per lei un continuo stimolo per crescere ogni giorno nella virtù. E se la Vergine, col visitare S. Elisabetta e col trattenersi con lei per tre mesi, riempì di benedizioni quella casa, chi può mai dire quanto abbondantemente fosse ricolma di grazia Anna, che per più anni visse con la Vergine e l’ebbe soggetta ed ubbidiente?
    Maria contava tre anni ed allora Anna con Gioachino, suo santo sposo, condusse la figliola al Tempio e l’abbandonò nelle mani di Dio.
    Fu grande dolore per lei, ma lo seppe sopportare con la serenità dei giusti che vedono in tutti gli eventi un disegno della Provvidenza per il bene delle anime.
    La missione a lei assegnata era ormai compiuta ed ella spirava in Gerusalemme tra le braccia della figlia benedetta. Pare che morisse all’età di 56 anni.

 

Pensiero di Papa Francesco in onore di Sant’Anna per onorare tutte le Madri e le Nonne.

Le madri sono l’antidoto più forte contro le nostre tendenze individualistiche ed egoistiche, contro le nostre chiusure e apatie. Una società senza madri sarebbe non soltanto una società fredda, ma una società che ha perduto il cuore, che ha perduto il “sapore di famiglia”. Una società senza madri sarebbe una società senza pietà, che ha lasciato il posto soltanto al calcolo e alla speculazione. Perché le madri, perfino nei momenti peggiori, sanno testimoniare la tenerezza, la dedizione incondizionata, la forza della speranza. Ho imparato molto da quelle madri che, avendo i figli in carcere o prostrati in un letto di ospedale o soggiogati dalla schiavitù della droga, col freddo e il caldo, con la pioggia e la siccità, non si arrendono e continuano a lottare per dare loro il meglio. O quelle madri che, nei campi-profughi, o addirittura in mezzo alla guerra, riescono ad abbracciare e a sostenere senza vacillare la sofferenza dei loro figli. Madri che danno letteralmente la vita perché nessuno dei figli si perda. Dove c’è la madre c’è unità, c’è appartenenza, appartenenza di figli.

Iniziare l’anno facendo memoria della bontà di Dio nel volto materno di Maria, nel volto materno della Chiesa, nei volti delle nostre madri, ci protegge della corrosiva malattia della “orfanezza spirituale”, quella orfanezza che l’anima vive quando si sente senza madre e le manca la tenerezza di Dio. Quella orfanezza che viviamo quando si spegne in noi il senso di appartenenza a una famiglia, a un popolo, a una terra, al nostro Dio. Quella orfanezza che trova spazio nel cuore narcisista che sa guardare solo a sé stesso e ai propri interessi e che cresce quando dimentichiamo che la vita è stata un dono, che l’abbiamo ricevuta da altri, e che siamo invitati a condividerla in questa casa comune.

 

Ora con grande semplicità e nella preghiera portiamo qui davanti a noi devoti alcuni piccoli segni di simpatia per i nonni :

 

  • Portiamo un paio di occhiali del nonno: non c’entrano né miopia, né presbiopia, né diottrie… ma l’esperienza dei nonni  illumina il domani  e  vede più in là del figlio o del nipote;

 

 

 

  • Un rosario, perché la nonna può sostenere figli e nipoti nella fatica del vivere quotidiano; 

 

 

 

 

  • Un succhiotto: i nonni, soprattutto le nonne, sono coloro che oggigiorno succedono al tempo del seno materno, e vivono l’era

del succhiotto e del passeggino:

sono loro a inculcare ai bimbi la bontà, la generosità, il perdono,                                                                          l’amore di Gesù e del Padre celeste.

                                                                                                

 

 

 

 

Seguono alcuni minuti di silenzio… Poi,  chi vuole può enunciare a voce alta e chiara uno suo brevissimo pensiero che gli sta a cuore di condividere

 

PREGHIERA A SANT’ANNA

O gloriosa madre di Maria, Sant’Anna, per quell’invitta pazienza con cui tollerasti la tua penosa sterilità, ottieni a noi pure una costante rassegnazione in tutti i travagli di questa vita.

Gloria al Padre..

Sant’Anna, madre della Madre di Dio, prega per noi.

O gloriosa madre di Maria, Sant’Anna, per la fervorosa e incessante preghiera con cui chiedevi a Dio di essere consolata con la fecondità, ottienici un vero spirito di preghiera per accrescere nel nostro cuore sante virtù.  *

O gloriosa madre di Maria, Sant’Anna, per la rigorosa mortificazione che unisti alle tue preghiere per essere più facilmente esaudita da Dio, fa’ che anche noi accompagniamo il fervore dell’orazione con lo spirito della mortificazione per renderci meritevoli delle grazie celesti.  *

O gloriosa madre di Maria, Sant’Anna, per la dolce violenza che facesti al Cuore di Dio con le tue grandi elemosine ed opere di carità, ottienici dal Signore una carità simile alla tua affinché Egli abbia di noi misericordia.  *

O gloriosa madre di Maria, Sant’Anna, per per la santa fiducia con cui speravi la realizzazione dei tuoi desideri, ottienici una fiducia fermissima, con cui ci assicuriamo i favori dal Cielo. *

O gloriosa madre di Maria, Sant’Anna, per la grande riconoscenza che dimostrasti a Dio quando ti accorgesti di divenire madre per sua grazia, fa’ che siamo sempre grati e riconoscenti a Dio per i continui favori che riceviamo da Lui e ci rendiamo degni di riceverne ancora.  *

O gloriosa madre di Maria, Sant’Anna, per quel puro e santo amore che concepisti verso Maria quando diventasti sua fortunatissima madre, ottienici di amare sempre questa tua Figlia così santa e nostra Madre così cara, per meritarci la sua protezione.  *

O gloriosa madre di Maria, Sant’Anna, per il grande sacrificio di offrire la tua Bambina fin dai più teneri anni al divino servizio del tempio, ottienici di poter con santo coraggio sacrificare a Dio qualunque cosa Egli voglia chiederci per obbedire alla sua santa Volontà e per ottenere le sue benedizioni.  *

O gloriosa madre di Maria, Sant’Anna, per quella santità fervorosa con cui servisti Dio in tutti i giorni della sua vita, degnati di pregare il Signore di farci vivere da giusti e santi sino alla fine dei nostri giorni.   *

 

PREGHIERA A SANT’ANNA

TUTTI INSIEME: Anna, donna veramente beata, dal frutto del tuo seno abbiamo la gioia di contemplare la Madre di Dio fatto uomo. Madre Anna, quale mente non si sente smarrita pensando all’onore ed al privilegio che Dio altissimo ti ha riservato scegliendoti quale madre di Maria.Madre Anna, ti mantenevi piccola e nascosta, raccolta in una umile casetta e nel segreto del tempio, unita al tuo sposo Gioacchino e attendevi con trepidazione le compiacenze del Padre Celeste che chinandosi su di te ti disponeva ad essere la nonna di Gesù.Madre Anna, donna veramente beata, a te affidiamo le nostre preghiere, i nostri bisogni, le nostre ansie, dividili con noi e presentale al tuo nipotino Gesù.Stingici a te, portaci in braccio come facevi con Maria e non lasciarci fino a quando non ti raggiungeremo nella Patria Beata.

Gloria al Padre..

Sant’Anna, madre della Madre di Dio, prega per noi.

 

Guida : Pieno il cuore della più sincera venerazione,

io mi prostro innanzi a voi, o gloriosa sant’Anna.

Voi siete quella creatura privilegiata e prediletta che per le vostre

straordinarie virtù e santità meritaste da Dio la somma grazia

di dar vita alla Tesoriera di tutte le grazie, alla Benedetta fra le donne,

alla Madre del Verbo Incarnato, la Santissima Vergine Maria.

Deh! alla considerazione di così eccelso favore, degnatevi, o pietosissima Santa,

di ricevermi nel numero dei vostri veri devoti, quale io mi protesto e

voglio essere per tutta la vita.

TUTTI INSIEME :   Circondatemi del vostro efficace patrocinio e impetratemi da Dio

l’imitazione di quelle virtù, delle quali voi foste così largamente adorna.

Fatemi conoscere, piangere amaramente i miei peccati!

Ottenetemi un amore vivissimo a Gesù ed a Maria,

una pratica fedele e costante dei doveri del mio stato.

Salvatemi da ogni pericolo in vita e assistetemi nel punto della morte,

affinché salvo giunga in paradiso a lodare con Voi, Madre felicissima,

il Verbo di Dio fattosi uomo nel seno della purissima vostra Figlia,

la Vergine Maria. Così sia.

Tre Pater, Ave, Gloria

Non è per restare nel ciborio d’oro che Gesù discende ogni giorno dal cielo, ma per trovare un altro cielo che gli è infinitamente più caro del primo: il cielo dell’anima nostra, fatta a immagine sua, il tempio vivo dell’adorabile Trinità.
Offriamo tutte le nostre sofferenze a Gesù per salvare le anime. Povere anime! Esse hanno meno grazie di noi e tuttavia il sangue di un Dio è stato versato per salvarle. Gesù è disposto a far dipendere la loro 
salvezza da un sospiro del nostro cuore. Che mistero! Se un sospiro può salvare un’anima, che cosa non possono fare delle sofferenze come le nostre? Non rifiutiamo niente a Gesù!

I Fratelli della Sacra Famiglia giunti da un mesetto a Cambiano, augurano a tutti i devoti di Sant’Anna di Cambiano  una bella festa in onore dei Santi Anna e Gioacchino. Fratel Silvio è qui tra di voi per pregare Mamma e Papà di Maria Santissima. I Fratelli Davide e Vittorino oggi si trovano in Francia, nel paese natale di FRATEL GABRIELE TABORIN, nostro Fondatore, a BELLEYDOUX nel Haut-Jura: qui tutta la famiglia TABORIN ha nutrito per generazioni una grande devozione a Sant’Anna, hanno costruito una bella chiesetta in mezzo alle pinete, l’hanno fornita di una squillante campana, e in questi ultimi mesi hanno rinnovato e abbellito tale chiesetta.

 

 

La cappella di Sant’Anna voluta, costruita e restaurata recentemente dalla 

popolazione di Belleydoux (in Francia) e dai Fratelli della Sacra Famiglia.