Santa Teresa

Foto Pilone
Descrizione
Ricorrenza: 1 ottobre

Ubicazione: P.za G.Burzio

Epoca di costruzione: inizi del Novecento

Motivo della dedica: si tratta di un ex-voto. I Coniugi Miglioretti Angela e Chialva Delfino nel 1927 avevano tre figli in tenera età, che si ammalarono gravemente uno dopo l’altro nel giro di pochi giorni. Il piccolo Giuseppe, di due anni, purtroppo morì. Subito dopo la sorella Teresina, di quattro anni, fu colpita dalla polmonite, che in quel tempo mieteva ancora molte vittime. Il medico sentenziò che non c’era più nulla da fare. La sig.ra Angela, allora, impetrò l’intercessione di Santa Teresa per ottenere la guarigione della bambina, promettendo in voto di far erigere un pilone in suo onore. La piccola Teresa guarì e la famiglia Chialva mantenne fede alla promessa, ma, per suggerimento del parroco Mons. Jacomuzzi, anziché vicino alla propria abitazione di via Camporelle, fece costruire il pilone nel muro di cinta dell’oratorio femminile, al quale fu più tardi affidato. Fu benedetto il giorno di Santa Teresa del 1928. Venne demolito, assieme alla cinta e poi rifatto pressappoco nello stesso punto in cui era in precedenza, a cura dell’attuale proprietario sig. Calosso Luigi.

Forme di devozione: ogni anno, la sera del sabato che precede la prima domenica d’ottobre, si recita il Santo Rosario davanti al pilone.

Stato attuale di conservazione: buono

Proprietà attuale: attualmente il pilone appartiene alla famiglia Calosso Luigi.

Cenni agiografici
Maria Francesca Teresa (Teresa significa “cacciatrice”) nacque in una religiosa famiglia di Alençon, a sud di Lisieux, il 2 gennaio 1873, da Luigi Martin e Zelia Maria Guérin. All’età  di 4 anni, persa la madre, si trasferì e scelse la sorella Paolina come seconda mamma. Paolina entrò nell’ordine delle Carmelitane e Maria Francesca decise di seguirla. Quando riferì i suoi intenti al padre, questi raccolse un fiore e disse che Dio l’avrebbe protetta come quel piccolo fiore – la santa in seguito venne detta dai suoi devoti “il piccolo Fiore”. La superiora del convento rifiutò di accogliere una ragazza così giovane, ma fu appoggiata dal vescovo. Allora, durante un pellegrinaggio a Roma, Maria Francesca fece presente il suo desiderio a Papa Leone XIII: divenne così carmelitana nel 1888, il giorno del suo 15° compleanno. Prese il nome di Suor Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, in memoria della Passione di Gesù. L’anno successivo, poco dopo la vestizione di Teresa, il padre lasciò Lisieux per una casa di salute a Caen, dove visse ancora per altri cinque anni. Nel 1894, a pochi mesi dalla morte del padre, quando anche Celina, sorella di Teresa, entrò in Carmelo, la Priora ordinò a Teresa di scrivere i suoi ricordi d’infanzia e la invitò a divenire sorella spirituale prima di un futuro missionario, il seminarista Bellière che entrerà  dai Padri Bianchi, e poi di padre Adolfo Roulland delle Missioni Estere. A soli 22 anni fu nominata maestra delle novizie. Il 3 giugno del 1897 la Priora ordinò a Teresa di completare il racconto della sua vita scrivendo i ricordi degli anni trascorsi al Carmelo. Appena un mese dopo Teresa lasciò la sua cella per entrare nell’infermeria del monastero. Tra l’8 e il 10 luglio tracciò a matita le ultime righe del suo terzo manoscritto autobiografico. L’insieme di questi scritti verrà  raccolto nella “Storia di un’anima”, un testo che avrà  una formidabile diffusione. Teresa vi descrisse la passione per l’ideale missionario e tracciò la sua originale via dell’infanzia spirituale, ispirata alla semplicità  e all’umile confidenza nell’amore misericordioso di Dio, che culmina con la splendida dichiarazione: “O Gesù, mio amore, ho trovato finalmente la mia vocazione. La mia vocazione è l’amore. Nel cuore della Chiesa, mia madre, io sarò l’amore”. Teresa morì il 30 settembre 1897 sconvolta da una crisi di tisi. La venerazione popolare di Teresa ebbe inizio subito dopo la morte e si diffuse dappertutto. Papa Pio X diede l’annuncio della presentazione della causa di canonizzazione nel 1914, e nel 1921 Benedetto XV dichiarò eroiche le sue virtù. Due anni dopo fu beatificata e il 17 maggio 1925 Pio XI la proclamò santa. Nel 1927 fu proclamata Patrona delle Missioni e nel 1947 fu dichiarata protettrice della Francia con Giovanna d’Arco. Giovanni Paolo II riconobbe la grandezza del suo pensiero e della sua esperienza spirituale e il 19 ottobre 1997 la dichiarò Dottore della Chiesa(1): si tratta della “dottoressa” più recente e più giovane.

I suoi emblemi sono il giglio e la rosa.

(1)S. Teresa è la terza donna, dopo S. Teresa d’Avila e S. Caterina da Siena, ad essere insignita di questo titolo, in una lista che comprende 33 “dottori”. I dottori della Chiesa sono santi che hanno contribuito in modo rilevante ad approfondire la comprensione e la comunicazione del mistero di Dio e la ricchezza dell’esperienza cristiana.

Caratteristiche architettoniche ed iconografiche
L’edicola è inserita nel muro di cinta della casa Calosso ed è costituita da una nicchia semicircolare rivestita di mosaici azzurri. La statua è ancora quella originaria e rappresenta Santa Teresa in abito monacale con un serto di rose strette al petto, insieme ad un crocifisso e con il sorriso dolce e radioso.
Il primo pilone, costruito dall’impresa Menzio Antonio (Vigiu) aveva una struttura in mattoni ed era simile, architettonicamente, a quello della Madonna del Rosario che si trova in via Cesare Battisti.
Icone
Santa Teresa di Gesù Bambino