Il Gruppo Famiglia di Cambiano è in cammino

Si è concluso il percorso che il Gruppo Famiglia (GF) Cambiano ha intrapreso a partire da settembre 2016.

Si tratta di una ventina di famiglie che lo compongono, con figli che vanno dagli 0 ai 13/14 anni.

Semplici ed aperti a tutti gli incontri; si svolgono sempre al sabato dopo la messa prefestiva. Un incontro tipico si svolge con un ordine prestabilito.

Un’ora circa di riflessione a tema con un ospite mentre in oratorio i bambini e i ragazzi sono intrattenuti con giochi ed attività dagli animatori e dai chierici salesiani. Si cena poi tutti assieme presso l’Oratorio San Luigi; un primo piatto caldo preparato da Annarita  ed Attilio e poi ognuno porta qualcosa da condividere: un secondo, il dolce, le bevande, la frutta. Il resto della serata lo si trascorre in amicizia.

Il tema delle serate è stato AMORIS LAETITIA, la recente esortazione apostolica di Papa Francesco rivolta alle famiglie (pubblicata nel marzo del 2016).

Tre sono stati gli incontri guidati da ospiti esterni al gruppo.

 

1) Al primo appuntamento è intervenuto Don Roberto Carelli (Salesiani don Bosco – SdB), professore di antropologia teologica e mariologia all’Università pontificia salesiana.

Al centro dell’incontro il disegno di Dio sulla famiglia. L’immagine di Dio è la coppia matrimoniale: in sé racchiude paternità, filiazione e l’essenza della famiglia, che è l’amore. Questo amore è lo Spirito Santo, e nella famiglia l’amore fecondo viene ad essere il simbolo delle realtà intime di Dio.

Ma come dice Papa Francesco, “Poiché la famiglia è la culla dell’amore e della vita, per questo il nemico attacca tanto la famiglia: il demonio non la vuole! E cerca di distruggerla, cerca di far si che l’amore non sia lì”. Ecco allora le sfide e le difficoltà del nostro tempo che la mettono in pericolo, ma al tempo stesso anche la consapevolezza del bene che lo Spirito semina nelle nostre fragilità e che rappresenta la possibilità di maturare nell’amore e di proseguire nel cammino.

Custodire il dono del sacramento del matrimonio coinvolge non solo le famiglie, ma l’intera comunità cristiana: la Chiesa è famiglia di famiglie, la Chiesa è un bene per le famiglie e le famiglie sono un bene per la Chiesa.

 

2) Il secondo incontro è stato guidato da Suor Rosanna Gerbino. Al centro della sua riflessione il Canto della Vigna del profeta Isaia (cap.5) nel quale il profeta canta l’amore che Dio ha per la sua vigna e che si manifesta nella cura del suo tesoro più prezioso. La scelta di un fertile colle dove posizionarla, il lavorarne la terra, rimuoverne i sassi, piantarvi un seme pregiato, costruirvi una torre di guardia ed un tino per il raccolto, attendere con pazienza, sono tutti richiami al rapporto speciale ed unico che lega Dio al popolo di Israele e che rappresentano una metafora sponsale, una metafora dell’amore. Purtroppo l’attesa di Dio non è ripagata da frutti maturi ma da uva selvatica: la nostra libertà di rifiutare il suo amore ha la conseguenza di esporci al peccato, di farci perdere i nostri limiti, di farci divenire un pascolo incolto e inaridito. È importante sapere contemplare e riconoscere l’azione di Dio nella nostra vita per poter maturare buoni frutti: discernimento e contemplazione sono gli elementi che ci guidano a che ci aiutano in questo cammino.

 

3) La testimonianza di una famiglia impegnata nella nostra Unità Pastorale è stata alla base infine del nostro terzo incontro: Paola e Domenico, della parrocchia di Villastellone, sono impegnati nella commissione famiglia e si sono formati come operatori della pastorale familiare.

Fin dagli albori del cristianesimo la famiglia ha costituito l’humus per la crescita e la diffusione della fede offrendo il suo contributo come una piccola chiesa domestica. Nella famiglia deve regnare l’amore cristiano fatto di cura reciproca e di altruismo, e ancor più, in base alla fede, la vita familiare deve ruotare attorno all’unica signoria di Gesù Cristo. Annunciare il Vangelo della famiglia oggi significa quindi offrire la testimonianza gioiosa dei coniugi e dei figli: alla luce della parabola del seminatore, il nostro compito è di cooperare alla semina, il resto è opera di Dio.

Gli ambiti privilegiati della pastorale familiare sono soprattutto quello della preparazione al matrimonio per i fidanzati, l’accompagnamento dei giovani sposi nei primi anni di matrimonio, l’educazione e la maturazione dei figli.

Il Papa inoltre insiste sulla formazione degli operatori laici della pastorale familiare; attraverso la formazione e grazie all’uso di linguaggi appropriati la parrocchia potrà sempre più avvicinarsi all’idea di essere una famiglia di famiglie, dove le persone possano essere accolte con cordialità, dove le urgenze possano trovare una risposta, dove le difficoltà possano essere indirizzate verso chi possa dare aiuto.

 

Sono questi solo alcuni degli spunti che abbiamo ricevuto in quest’anno di attività del gruppo, il seme pregiato che è stato seminato nel terreno delle nostre famiglie, nella speranza che trovi una terra buona dove germogliare e portare frutto, rendendo le famiglie generose e disponibili nella carità e la parrocchia un luogo accogliente e aperto soprattutto alle persone e alle famiglie che fanno più fatica nel cammino di ogni giorno.

Simone Procida – referente