Il Seminario… che storia!!!

Negli ultimi tempi mi è stata posta sempre di più una domanda: “Come mai hai deciso di entrare in Seminario?”. Spesso io rispondo che è una storia lunga: e in effetti per raccontare tutto nei minimi dettagli ci vorrebbe tanto tempo. Sì, perché ognuno di noi ha una storia (a volte ci dimentichiamo di quanto sia importante), e quando ci si accorge che lì Dio c’entra qualcosa, di dettagli se ne scoprono tanti: allora, il tempo per raccontarla si dilata! Questa volta cercherò di non dilatarlo troppo…

La mia storia inizia 23 anni fa. Ho avuto un’infanzia e un’adolescenza normali, sono cresciuto con i miei genitori e con i miei nonni, a Santena. Una delle mie più grandi passioni sono sempre state le lingue, ecco perché dopo le medie ho frequentato il liceo linguistico a Chieri e dopo il diploma mi sono iscritto alla facoltà di Scienze della Mediazione Linguistica a Torino.

Nell’ottobre 2010, dopo aver partecipato come tifoso a una partita in oratorio (la prima edizione dell’“Asparagocap”!), contento della serata trascorsa in amicizia, ho deciso di iniziare il cammino dei gruppi formativi per i ragazzi delle superiori. Fin dall’inizio mi sono trovato bene e dopo qualche tempo ho iniziato a svolgere qualche piccolo servizio, come leggere a Messa oppure organizzare alcune attività con altri animatori. Negli anni successivi mi è stato prima chiesto di aiutare con un gruppo di catechismo e poi con un gruppo delle superiori.

Un’esperienza fondamentale, che sicuramente ha trasformato il mio rapporto con Dio e con la preghiera, sono state le settimane comunitarie, nelle quali ciò che mi ha da subito colpito è stato il fatto di poter pregare e fare tante altre cose con ragazzi della mia età.

Le domande su quello che poteva essere il mio futuro si sono fatte sempre più sentire da quando ho iniziato a partecipare alle attività del Gruppo Missionario di Santena, che ha come obiettivo quello di sensibilizzare alla missione nei luoghi dove si vive ogni giorno, a scuola, al lavoro. Ero soddisfatto di quello che facevo e studiavo, le lingue mi piacevano molto, forse sarei anche partito per andare ad approfondire gli studi in un altro Paese; eppure dentro di me qualcosa mi diceva che tutte le belle esperienze che avevo fatto nel passato e che stavo facendo in quel momento non si potevano concludere così, volevo portarle agli altri, mi chiedevo in che modo potessi testimoniare la bellezza della vita cristiana, come potessi portare Gesù agli altri. Ecco che ho iniziato ad avere delle “strane” idee per la testa, che riguardavano anche il seminario, il sacerdozio. Successivamente anche grazie al confronto con alcune persone, tra cui dei preti, mi sono messo in contatto con il responsabile della Comunità Propedeutica, che si trova a Pianezza, e propone un anno comunitario di discernimento, obbligatorio per chi ha il desiderio di iniziare il Seminario. Dopo aver partecipato a un paio di lectio divine con la comunità propedeutica di allora, nel giugno 2016 ho deciso di partecipare all’anno di propedeutica che mi ha portato a iniziare il Seminario da pochi mesi.

La vita in seminario è molto bella e ricca di momenti di preghiera, studio, comunità e amicizia. Tutto questo in alcuni periodi può essere molto intenso, però anche necessario per capire davvero su quale strada il Signore ci vuole. Attualmente la comunità è formata da 24 seminaristi; oltre ai seminaristi della diocesi di Torino fanno parte della comunità anche un seminarista della diocesi di Susa, uno di Casale Monferrato, due di Aosta e tre della Fraternità del Sermig.

Sono solo all’inizio di una grande avventura che andrà alla grande, se cercherò sempre di trovare Dio anche nelle semplici cose che faccio ogni giorno. Per farlo al meglio, in occasione della Giornata del Seminario, vi chiedo di pregare per me, per i miei compagni e per quei giovani che in generale stanno cercando di capire quale sia la strada giusta per loro!

Stefano Bertero